Nel momento in cui ci troviamo a scegliere il tipo di impianto di riscaldamento da installare per edifici ad uso domestico occorre aver ben chiare nella mente le diverse tipologie di prodotto che il mercato può offrire. Da questo punto di vista, infatti, è possibile optare per soluzioni differenti a seconda delle proprie esigenze: possiamo distinguere innanzitutto tra caldaia a camera aperta e caldaia a camera stagna e nel secondo caso tra impianto standard e impianto a condensazione. Nei prossimi due paragrafi vedremo più in dettaglio le differenze tra questi diversi modelli mettendone in evidenza le principali caratteristiche.
Caldaia a camera stagna vs camera aperta
Diciamo innanzitutto che le caldaie a camera aperta oramai da alcuni anni non sono più considerate a norma di sicurezza, ma in caso di mera sostituzione di un vecchio impianto è ancora possibile installarle. Rispetto alla caldaia a camera stagna quella a camera aperta è caratterizzata dalla presenza di un’unica via di scarico per i fumi di combustione: in questo caso l’impianto preleva aria per la combustione dall’ambiente della stanza in cui è installato, mentre i fumi fuoriescono all’esterno dell’edificio passando attraverso un solo tubo di scarico. È evidente dunque che dal punto di vista delle sicurezza e anche dell’efficienza energetica si tratta di un modello ormai superato.
I vantaggi della caldaia a camera stagna a condensazione
Per quel che riguarda invece la caldaia a camera stagna standard (o anche di tipo C) l’aspirazione dell’aria avviene per ventilazione forzata dall’esterno mentre lo scarico fuoriesce da un tubo che può essere sia separato che in asse con il tubo di “tiraggio”. Oggi è possibile anche optare per caldaie a camera stagna a condensazione, ovvero impianti che attraverso un semplice sistema di recupero dell’energia termica potenziale presente nei fumi di scarico permette di ottimizzare i consumi e favorire una maggiore efficienza energetica dell’impianto.